
Google AI Mode sta rivoluzionando la SEO con risultati che cambiano nel 91% delle ricerche per una stessa query. In questo episodio scopri come funziona davvero questa nuova modalità, perché rende inutili molte strategie tradizionali, e quali opportunità apre per chi crea contenuti utili e ben ottimizzati. Una guida chiara per affrontare le sfide dell’AI nella Search e adattare la tua strategia prima che sia troppo tardi.
Trascrizione
Ciao, sono Simone Muscogiuri, e oggi parleremo di come Google AI Mode sta cambiando le regole del gioco per la SEO, con risultati che variano fino al 91% tra una ricerca e l’altra! Preparati a scoprire un mondo di opportunità e sfide.
L’impatto di Google AI Mode sulla SEO
Un recente studio pubblicato da Search Engine Journal il 2 luglio 2025 ha messo in luce un aspetto sorprendente del nuovo Google AI Mode, parte della Search Generative Experience (SGE). A differenza delle ricerche tradizionali, dove i risultati sono relativamente stabili, AI Mode genera URL diversi per la stessa query nel 91% dei casi. Questo significa che ogni volta che un utente effettua una ricerca, il motore di ricerca attinge dinamicamente da una vasta gamma di contenuti online, spesso pescando oltre la prima pagina dei risultati.
Per esempio, se cerchi “migliori ristoranti a Milano”, una sessione potrebbe mostrarti un blog di un foodie locale, mentre un’altra potrebbe evidenziare un articolo di una rivista di cucina o una recensione su un forum. Questa variabilità è una rivoluzione per chi lavora nella SEO, perché rende i risultati meno prevedibili e più difficili da tracciare con i metodi tradizionali.
Perché questo cambiamento è importante?
- Maggiore dinamismo: AI Mode non si limita a mostrare i soliti siti in cima alla SERP. Può tirar fuori contenuti da pagine meno conosciute, dando visibilità a siti che non sarebbero mai apparsi nei primi posti.
- Sfida per la SEO tradizionale: Gli strumenti di monitoraggio della visibilità, come il ranking delle parole chiave, perdono efficacia. Non basta più puntare al “primo posto”.
- Opportunità per tutti: Anche i siti più piccoli hanno la chance di emergere, a patto di avere contenuti rilevanti e ben ottimizzati.
Come funziona Google AI Mode?
Google AI Mode non è solo un’evoluzione della ricerca tradizionale, ma un vero e proprio cambio di paradigma. A differenza degli AI Overviews, che offrono risposte concise e sintetiche, AI Mode crea risposte conversazionali e sfaccettate, attingendo da una varietà di fonti in tempo reale. Per esempio, se chiedi “come organizzare un viaggio low cost a Venezia”, AI Mode non ti darà solo un elenco di siti, ma costruirà una risposta che mescola consigli pratici, esperienze di viaggio da blog e dati aggiornati, come i prezzi degli hotel o i costi dei traghetti.
Questa modalità si basa su un principio chiave: la pertinenza semantica. Non si tratta più solo di parole chiave esatte, ma di capire il contesto e l’intento dietro la query. Questo rende la SEO più complessa, ma anche più entusiasmante, perché premia i contenuti di qualità che rispondono davvero alle esigenze degli utenti.
I numeri dietro AI Mode
Lo studio di Search Engine Journal ha analizzato migliaia di query e ha rivelato dati impressionanti:
- 91% di variabilità: I risultati cambiano quasi completamente tra una sessione e l’altra.
- Fonti diversificate: AI Mode può attingere da blog, forum, siti di notizie e persino contenuti generati dagli utenti, come recensioni su piattaforme di viaggio.
- Impatto sul traffico: I siti di notizie, in particolare, stanno vedendo un calo di visite, perché AI Mode fornisce risposte immediate, riducendo la necessità di cliccare sui link.
Sfide e opportunità per i professionisti SEO
Questa rivoluzione non è priva di ostacoli. Per i professionisti della SEO, la variabilità di AI Mode significa che le vecchie strategie non funzionano più. Non si tratta più solo di ottimizzare per una manciata di parole chiave o di puntare alla prima posizione su Google. Ora, l’obiettivo è creare contenuti che siano rilevanti, autorevoli e adattabili a un sistema che cambia continuamente.
Le sfide principali
- Tracciamento della visibilità: Con i risultati che cambiano così tanto, monitorare le performance di un sito diventa una missione complessa. Gli strumenti tradizionali non sono più sufficienti.
- Concorrenza aumentata: Anche i siti meno noti possono apparire nei risultati, rendendo il panorama competitivo più affollato.
- Declino del traffico organico: Per settori come le notizie, dove le risposte immediate di AI Mode soddisfano l’utente, il traffico verso i siti può diminuire, con un impatto diretto sulle entrate pubblicitarie.
Le opportunità da cogliere
Non tutto è negativo, però. AI Mode apre nuove porte per chi sa adattarsi. Ecco alcune strategie per sfruttare al meglio questa nuova realtà:
- Concentrati sulla rilevanza semantica: Scrivi contenuti che rispondano in modo completo e naturale alle domande degli utenti. Per esempio, un articolo su “come scegliere un computer portatile” dovrebbe coprire non solo i modelli, ma anche i costi, le specifiche tecniche e le recensioni degli utenti.
- Investi in contenuti di qualità: La qualità batte la quantità. Un blog ben scritto, con dati aggiornati e una narrazione coinvolgente, ha più possibilità di essere selezionato da AI Mode.
- Ottimizza per l’intento di ricerca: Studia le domande che gli utenti fanno realmente. Strumenti come Google Trends o le sezioni “People Also Ask” possono aiutarti a identificare gli intenti dietro le query.
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