Agentic AI: il futuro degli e-commerce

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Agentic AI: il futuro degli e-commerce
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In questo episodio esploriamo come l’agentic AI stia rivoluzionando il mondo degli e-commerce, trasformando gli agenti intelligenti in veri e propri acquirenti digitali capaci di navigare siti, confrontare prodotti e completare ordini per conto degli utenti. Scopriremo perché Google invita a testare la compatibilità dei nostri negozi online con questi sistemi e quali rischi corriamo se non lo facciamo. Dall’ottimizzazione del checkout all’uso dei dati strutturati, fino al controllo dei sistemi anti-bot, vedremo quali passi concreti intraprendere per rendere il nostro sito accessibile agli agenti AI e non perdere opportunità di vendita. Un approfondimento pratico per prepararsi al futuro dello shopping online e restare competitivi in un mercato che cambia rapidamente.

Trascrizione

Ciao, sono Simone Muscogiuri e oggi parleremo di una novità che potrebbe rivoluzionare i nostri e-commerce: l’agentic AI. Nei prossimi minuti scopriremo perché Google ci invita a testare i nostri siti per gli agenti AI e come possiamo trasformare questa sfida in un’opportunità per il nostro business.

L’agentic AI: il futuro dello shopping online

A luglio 2025, John Mueller, Search Advocate di Google, ha condiviso un consiglio che ha fatto drizzare le antenne a chi gestisce e-commerce: dobbiamo verificare se i nostri siti sono accessibili agli agenti AI, quei sistemi intelligenti che fanno acquisti per conto degli utenti. Questo è una realtà che sta già cambiando il modo in cui i clienti interagiscono con i nostri negozi online.

Gli agenti AI, come quelli basati su tecnologie simili a ChatGPT, navigano i siti, cercano prodotti e completano acquisti per conto delle persone. 

Ma se il nostro e-commerce non è pronto, rischiamo di perdere clienti. Un esperimento condotto da Malte Polzin sui principali 50 e-commerce svizzeri ha mostrato che, mentre molti siti erano accessibili, alcuni sono stati bloccati da sistemi come Cloudflare Turnstile, un’alternativa ai CAPTCHA. Questo ci dimostra che anche un dettaglio tecnico può fare la differenza.

Perché testare i nostri siti per l’agentic AI

L’agentic AI è un’evoluzione che sta ridefinendo il comportamento dei consumatori. Gli utenti si affidano sempre più a questi agenti per risparmiare tempo, e noi dobbiamo assicurarci che i nostri siti siano pronti. Ecco perché questo è importante:

  • Nuovi flussi di traffico: gli agenti AI rappresentano un nuovo tipo di utente che interagisce con il nostro sito. Se non siamo accessibili, perdiamo opportunità di vendita.
  • Esperienza utente fluida: un checkout che non supporta l’autocompletamento degli agenti AI può interrompere il processo di acquisto, frustrando i clienti.
  • Competitività sul mercato: i nostri concorrenti che ottimizzano per l’AI stanno già conquistando un vantaggio. Non possiamo permetterci di restare indietro.

Come preparare il nostro E-commerce

Testare il sito per l’agentic AI non è complicato, ma richiede attenzione. Ecco alcuni passi pratici che possiamo seguire:

  • Verifica dei sistemi anti-bot: assicuriamoci che strumenti come CAPTCHA o Turnstile non blocchino gli agenti AI. Possiamo testare il nostro sito con strumenti come ChatGPT agents per vedere se riescono a navigare e completare un acquisto.
  • Ottimizzazione del checkout: gli agenti AI spesso usano l’autocompletamento. Verifichiamo che i nostri form siano compatibili con questa tecnologia.
  • Dati strutturati: utilizziamo schema markup per prodotti e prezzi, così gli agenti AI possono leggere facilmente le informazioni sul nostro sito.

I rischi di non agire

Ignorare l’agentic AI potrebbe costarci caro. Negli Stati Uniti, dove gli agenti AI stanno già guadagnando terreno, i siti non ottimizzati hanno visto un calo delle conversioni fino al 25% in settori competitivi come la moda. Se il nostro sistema di protezione scambia un agente AI per un bot malevolo, o se il nostro checkout non è compatibile, i clienti andranno altrove.

Inoltre, l’adozione dell’AI sta crescendo rapidamente. Non prepararci ora significa cedere terreno ai competitor che stanno già testando e ottimizzando i loro siti. Vogliamo davvero rischiare di essere esclusi dal futuro dello shopping online?

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