Un aggiornamento di Google ha cambiato il modo in cui leggiamo i dati su Google Search Console, eliminando impression “gonfiate” generate dai tool di rank tracking. In questo episodio scopriremo perché i numeri possono sembrare diversi, cosa comporta la rimozione del parametro &num=100 e come questo influisce sulla strategia SEO. Dati più realistici ci spingono a concentrarci su metriche davvero utili, come click e CTR, e a ottimizzare per le posizioni che contano davvero. Un cambiamento silenzioso, ma che può trasformare il nostro approccio all’analisi delle performance.
Trascrizione
Ciao, sono Simone Muscogiuri e oggi parleremo di una rivoluzione silenziosa nel mondo della SEO che sta cambiando il modo in cui analizziamo i dati di Google Search Console. Nei prossimi minuti scopriremo come un piccolo aggiornamento di Google può trasformare il nostro approccio alle metriche di ricerca, rendendo i dati più realistici e il nostro lavoro più strategico.
Prepariamoci a esplorare insieme un cambiamento che potrebbe ridefinire il modo in cui monitoriamo le performance dei nostri siti!
Perché i Dati di Google Search Console Sembrano Diversi
Avete aperto di recente la vostra Google Search Console e notato qualcosa di insolito? I numeri delle impression, specialmente per le ricerche da desktop, sembrano raccontare una storia diversa rispetto al passato. Questo cambiamento non è casuale. Google ha introdotto un aggiornamento significativo, disattivando il parametro &num=100, che consentiva di visualizzare fino a 100 risultati di ricerca per pagina invece dei classici 10.
Questa modifica, apparentemente tecnica, ha un impatto profondo su come i tool di rank tracking raccolgono i dati e, di conseguenza, su come noi interpretiamo le metriche di ricerca.
Cosa Significava il Parametro &num=100
Per capire l’impatto di questo cambiamento, dobbiamo prima chiarire cosa faceva il parametro &num=100. Questo comando, utilizzato principalmente dai tool di rank tracking, permetteva di richiedere a Google di mostrare 100 risultati di ricerca in una singola pagina. Questo semplificava il lavoro dei tool, che potevano raccogliere dati su posizioni molto basse, come la 80ª o la 90ª, con una sola richiesta.
I tool di monitoraggio delle parole chiave, specialmente per le ricerche da desktop, si affidavano a questo parametro per ottenere una panoramica completa delle performance di un sito. Tuttavia, questo approccio aveva un lato negativo: generava un volume elevato di impression che non sempre riflettevano il comportamento degli utenti reali. Le posizioni oltre la prima pagina, infatti, sono raramente viste dagli utenti, ma i tool di scraping le registravano comunque come impression.
L’Impatto sui Dati di Google Search Console
Con la rimozione del parametro &num=100, i tool di rank tracking devono ora effettuare molte più richieste per ottenere gli stessi dati, aumentando i costi in termini di tempo e risorse. Ma c’è di più: si è notato un calo significativo nelle impression registrate su Google Search Console, soprattutto per le ricerche da desktop. Questo calo non è necessariamente un segnale negativo, potrebbe essere un’indicazione che i dati stanno diventando più realistici.
In precedenza, le impression registrate per posizioni molto basse (come la 70ª o la 100ª) erano spesso il risultato di attività di scraping automatizzate da parte dei tool SEO. Questi strumenti, simulando ricerche da desktop, generavano impression artificiali che gonfiavano i numeri. Ora, con l’aggiornamento di Google, queste impression “fantasma” stanno diminuendo, offrendoci una visione più chiara del traffico reale generato dagli utenti.
Come Questo Cambia il Nostro Approccio alla SEO
Questo aggiornamento ci costringe a ripensare il modo in cui analizziamo le metriche di ricerca. Le impression, che spesso consideriamo un indicatore di opportunità, non sono più un dato da prendere alla lettera. Dobbiamo concentrarci su metriche più significative, come il CTR (Click-Through Rate) e i click effettivi, per capire se le nostre parole chiave stanno davvero attirando l’attenzione degli utenti.
Ecco alcuni aspetti chiave che dovremmo considerare:
- Distinguiamo il traffico reale dal “rumore”: Le impression generate da bot o attività di scraping non rappresentano utenti reali. Concentrarsi sui click ci aiuta a capire cosa interessa davvero al nostro pubblico.
- Monitoraggio delle parole chiave più complesso: Senza il parametro &num=100, i tool di rank tracking devono lavorare di più per raccogliere dati su posizioni basse, aumentando i costi operativi per chi monitora molte parole chiave.
- Metriche più realistiche: I dati di Google Search Console potrebbero riflettere ora meglio il comportamento degli utenti reali, permettendoci di prendere decisioni più informate.
Questo cambiamento ci invita a essere più strategici. Non possiamo più affidarci a numeri gonfiati per valutare le performance di un sito. Dobbiamo analizzare i dati con un occhio critico, cercando di capire quali parole chiave generano valore reale.
Cosa Possiamo Fare Ora
Questo aggiornamento ci offre un’opportunità unica per affinare le nostre strategie SEO. Ecco alcune azioni pratiche che possiamo intraprendere:
- Rivalutiamo le metriche prioritarie: Invece di concentrarci solo sulle impression, analizziamo i click per identificare le parole chiave che generano traffico reale.
- Ottimizziamo per le prime posizioni: Le posizioni oltre la prima pagina hanno un impatto minimo sugli utenti reali. Investiamo risorse per migliorare il posizionamento delle parole chiave più performanti.
- Monitoriamo i tool di rank tracking: Verifichiamo come i nostri strumenti SEO si stanno adattando a questo cambiamento. Alcuni potrebbero introdurre nuove funzionalità per gestire l’aumento delle richieste.
- Analizziamo i dati per dispositivo: Poiché l’aggiornamento sembra influenzare principalmente le ricerche da desktop, confrontiamo i dati di performance tra desktop e mobile per ottenere una visione completa.
Questo è il momento di agire con intelligenza. I dati più realistici ci permettono di prendere decisioni più efficaci, concentrandoci su ciò che davvero conta per il nostro pubblico.
Il mondo della SEO è in continua evoluzione, e cambiamenti come questo ci ricordano quanto sia importante rimanere informati. Se questo episodio di SEO in Pillole vi ha aiutato a capire meglio l’impatto degli aggiornamenti di Google, non dimenticatevi di iscrivervi al podcast per non perdere i prossimi approfondimenti! Basta un clic sul nostro canale per ricevere ogni settimana nuove pillole di conoscenza SEO, pronte a ispirarvi e guidarvi verso il successo.
E se volete approfondire ulteriormente, l’articolo di Brodie Clark su brodieclark.com è un’ottima risorsa per esplorare tutti i dettagli tecnici di questo cambiamento.
Grazie per aver ascoltato SEO in Pillole. Ci vediamo al prossimo episodio per scoprire insieme come rendere i nostri siti ancora più forti nel mondo della ricerca!